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inibitori di pompa per bruciori di stomaco

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Pratica indicata a rischio di inappropriatezza da: Società italiana di medicina generale
" I  PARA-STOMACO"

Gli inibitori di pompa protonica (IPP) sono farmaci molto diffusi, utili a ridurre la produzione di acido nello stomaco.
Non devono essere prescritti per disturbi banali e comunque non dovrebbero essere mai prescritti con leggerezza, perché possono
presentare importanti effetti indesiderati: il loro uso continuo è probabilmente correlato a un aumento del rischio di infezioni intestinali
e polmonari già nel breve termine, e di frattura ossea dopo un anno di uso.
  • Gli IPP sono prescritti abitualmente in associazione a terapie di cui si teme un potenziale effetto lesivo per lo stomaco, sia quando questo è accertato, come nelle terapie a base di antinfiammatori non steroidei (Fans), ma anche quando questo effetto non è accertato, cioè per cure a base di farmaci steroidi, anticoagulanti, antineoplastici, antibiotici.
  • Nella malattia da reflusso gastroesofageo, gli IPP sono da considerare farmaci utili per combattere i sintomi, da assumere solo quando realmente necessari e alla dose più bassa possibile in grado di controllarli, consigliando al paziente periodi di sospensione, che sono molto raccomandabili. In questi casi, il principale rischio associato alla sospensione della terapia è l’intensificarsi dei sintomi, che potrebbe eventualmente richiedere una assunzione ciclica.
  • Non bisogna prescrivere di routine IPP a pazienti con bruciori di stomaco banali, senza fattori di rischio per malattia ulcerosa.

CAPIAMO INSIEME PERCHÉ
Gli inibitori di pompa protonica bloccano alla fonte la produzione di acido nello stomaco, agendo su un sistema (la pompa protonica,
appunto) che si trova nelle cellule dello stomaco. I principi attivi in commercio sono esomeprazolo, lansoprazolo, omeprazolo,pantoprazolo e rabeprazolo, sostanzialmente sovrapponibili per efficacia e sicurezza.
Sono efficaci, ma presentano effetti indesiderati che li rendono inappropriati per bruciori di stomaco banali, non legati a ulcera o esofagite da reflusso.
  • Oltre a una serie di effetti indesiderati comuni (costipazione, diarrea, flatulenza, nausea...), possono dare effetti indesiderati gravi, tra cui l'aumento del rischio di fratture ossee.
  • Assumere tutti i giorni una compressa di IPP può ridurre la produzione di acido nello stomaco fino a impedire i normali processi digestivi e ad alterare la flora batterica intestinale, causando profondi cambiamenti nella fisiologia dello stomaco, che possono aprire la strada ad altri problemi.

QUANDO POSSONO ESSERE CONSIGLIABILI
Gli inibitori di pompa protonica sono da utilizzare per cicli brevi solo per:
  • ulcere duodenali o gastriche accertate, in asociazione a un'eventuale trattamento per eradicare l'infezione da Helicobacter pylori, se risulta che è questa la causa dell'ulcera;
  • nella malattia da reflusso esofageo.
Pratica indicata a rischio di inappropriatezza da: Società italiana di medicina generale

BRUCIORI DI STOMACO: I CONSIGLI DI ALTROCONSUMO
  • Il bruciore di stomaco, come altri disturbi di digestione banali (come gonfiore, senso di pienezza, nausea, eruttazioni...), spesso
si può risolvere anche soltanto modificando lo stile di vita, specialmente a tavola.
  • Una attenzione utile è mangiare sano, lentamente, masticando bene e prestando attenzione al cibo (non davanti alla tele, per esempio), perdere peso se necessario, smettere di fumare ed evitare cibi e bevande che scatenano i sintomi. Se i sintomi non migliorano, è bene consultare il medico.
  • Quando il sintomo prevalente è l'acidità, spesso è sufficiente ricorrere a un antiacido a base di bicarbonato di sodio, sali di magnesio o a una combinazione di sali di magnesio e alluminio. Se i sintomi non migliorano, è il caso di consultare il medico.
  • Se il problema non si risolve o si ripresenta, è bene consultare il medico per eventuali approfondimenti.

Per saperne di più: “Bruciore di stomaco?”, Test Salute 106, ottobre 2013 consultabile su www.altroconsumo.it in “archivio riviste”.
Progetto "Fare di più non significa fare meglio" www.slowmedicine.it
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